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Con i giusti prodotti anche le pietre possono raccontare i loro secoli di storia.

Termine dei lavori. Le impalcature vengono rimosse, lasciando finalmente spazio a una visione completa e chiara. Ci allontaniamo di qualche passo, osserviamo la facciata con attenzione, ed è impossibile non sentire un pizzico d’orgoglio. Quell’edificio storico ha riacquistato la sua antica bellezza, quella che il tempo aveva un po’ sbiadito. I colori, ora ravvivati, restituiscono […]

Termine dei lavori. Le impalcature vengono rimosse, lasciando finalmente spazio a una visione completa e chiara. Ci allontaniamo di qualche passo, osserviamo la facciata con attenzione, ed è impossibile non sentire un pizzico d’orgoglio. Quell’edificio storico ha riacquistato la sua antica bellezza, quella che il tempo aveva un po’ sbiadito. I colori, ora ravvivati, restituiscono l’aspetto di un tempo.

Ecco perché abbiamo la passione per il restauro

La passione per la storia e il passato, quando si parla di restauro architettonico, assume una connotazione molto concreta. Ogni volta che veniamo chiamati “sul campo” in un intervento su un edificio storico, e che quindi ci viene richiesto un approccio sartoriale e specifico nella creazione dei materiali, per noi è come entrare in una macchina del tempo. Un’esperienza che non ha nulla di fantascientifico, ma è estremamente reale. Ci si ritrova, di fatto, a lavorare sugli stessi materiali su cui, secoli prima, avevano messo le mani gli artigiani. Erano uomini che conoscevano a fondo il mestiere, che cercavano la malgama o il materiale perfetto per ciò che volevano realizzare, con la stessa dedizione che mettiamo noi oggi nel preservare le loro opere. 

Partecipare al restauro di monumenti iconici come quelli di Roma, una città che porta i segni indelebili delle committenze papali e degli illustri architetti che hanno disegnato il suo volto barocco, o intervenire su un edificio a Firenze, cuore pulsante del Rinascimento, non è solo un lavoro: è un confronto diretto con la grandezza del passato. Ma questo vale anche per i luoghi meno noti, come quelli della nostra Romagna, dove ogni borgo, ogni chiesa, custodisce storie e tradizioni secolari. In ogni cantiere, ci sentiamo chiamati a trovare la soluzione migliore per preservare un patrimonio che non appartiene solo al passato, ma anche alla comunità che attorno a questi edifici ha sempre vissuto.

Unire tradizione, ricerca e innovazione per il bene… architettonico

Nella creazione di prodotti su misura per le esigenze di restauro, il nostro obiettivo è restituire agli edifici la loro “verità storica”. Questo concetto, che potrebbe sembrare astratto, in realtà si traduce in un lavoro molto pratico. Ci affidiamo alle tradizioni locali del costruire, a quei metodi che, nel corso dei secoli, hanno dato forma alle nostre città. Il restauro non è solo una questione di conservazione, ma di dialogo continuo con i progettisti, le imprese e i committenti per rispettare la storia e al contempo rispondere alle esigenze del presente. 

Ma come si fa, concretamente, a rispettare la “verità” di un edificio? La risposta sta nella ricerca e nella scienza. Grazie alle analisi mineralogico-petrografiche, possiamo scoprire la composizione delle malte originali, capire che tipo di legante e inerti sono stati utilizzati secoli fa. È un po’ come decifrare un antico manoscritto, dove ogni elemento ci racconta qualcosa del passato. Ogni traccia trovata in cantiere diventa una guida preziosa per ricostruire ciò che il tempo ha cercato di cancellare, permettendoci di creare soluzioni su misura, adatte a quel particolare edificio. 

In un concetto riassuntivo: realizzare con tecniche moderne materiali e soluzioni in perfetta armonia con il passato. Calceforte, con i suoi oltre 30 anni di esperienza, si distingue proprio per questa capacità di combinare tradizione e innovazione, perfezionando ogni formulazione per rispondere alle esigenze specifiche di ogni cantiere storico.

Ogni restauro è per il futuro e per la comunità.

Al termine del restauro dell’inizio del nostro racconto diventa evidente che non è solo un edificio di pregio architettonico da preservare, ma un luogo di memoria storica. Le sue mura conservano l’eredità di secoli e l’intervento ha permesso di preservare questo tesoro per le generazioni future. In fondo, è questo il significato più profondo di un restauro: non si tratta solo di ricostruire un edificio, ma di mantenere vivo il legame tra il passato e il presente, affinché la storia possa continuare a parlarci, silenziosa, anche nei secoli a venire. Ogni edificio ha una storia da raccontare: leggi altre vicende di restauro nel nostro blog.

Mentre osserviamo l’edificio una donna cammina velocemente nella piazzetta di fronte, come fa ogni giorno. Ma stavolta si ferma. Scruta la facciata e, con un sorriso leggero, sussurra: «Bella, è venuta proprio bene». Un commento spontaneo, quasi fugace, ma che ci ricorda come i monumenti non appartengano solo alla storia, ma anche alla vita quotidiana delle persone.

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